La storia

casa la primula la storia 900x572Il coronamento di un sogno a lungo pensato, desiderato e voluto con tenacia è stato lento, lungo e difficile, ma appagante, coinvolgente, stimolante man mano che il traguardo si materializzava nella sua concretezza.

Di seguito le tappe più salienti della nostra Realtà:

  •  Nascita dell'Associazione "La Primula" 5 Maggio 1993.

Nell'anno 1992 i Familiari di un gruppo di ragazzi con disabilità, residenti nel territorio di CASIER, DOSSON-FRESCADA, stimolati da proprie precedenti esperienze e dagli incoraggiamenti di un ambiente favorevole ad iniziative di aggregazione, si riuniscono per conoscersi meglio, esprimere il proprio vissuto, confrontarsi, creare un gruppo omogeneo capace di sviluppare le problematiche dell'handicap al fine di realizzare forme di vita in comunione per quanti sono più bisognosi di attenzione. Nasce così l'Associazione "La Primula" il cui statuto viene formalizzato nello studio del Notaio Manavello in Treviso il 5 Maggio 1993.

  • Nascita della Cooperativa "La Primula" scarl 20 Ottobre 1994

La piena riuscita del primo momento di unione porta ad un approfondimento di successive problematiche per i disabili: il bisogno di qualcuno che in futuro pensi per loro, parli per loro, li renda partecipi della società , ne assuma l'assistenza per garantire i loro bisogni primari. Nasce con tali premesse la Cooperativa Sociale "La Primula" scarl il cui primo obiettivo è la realizzazione dell'evoluzione dei nostri ragazzi e l'autonomia della famiglia: si creino, cioè, le condizioni per cui i nostri figli, ormai adulti, escano dal nucleo familiare, scelgano una loro vita autonoma in un ambiente idoneo con nuovi stimoli, relazioni, amicizie e quant'altroottiene un normale giovane che diventa adulto.

  • Iniziano le attività di tempo libero 1 Settembre 1994

Le problematiche dell'handicap vengono presentate alle Organizzazioni e Gruppi Associativi presenti nel Territorio: all'Amministrazione Comunale di CASIER viene richiesto di favorire e stimolare processi integrativi  attraverso attività  di tempo libero che coinvolgano ragazzi diabili, operatori specializzati, amici e conoscenti (volontari) del Territorio creando così nuove relazioni ed amicizie.

  • Presentazione di un progetto per la realizzazione di una Comunità Familiare.

L'idea fondamentale ed aggregante, parte dal concetto che a qualsiasi cittadino debba essere assicurato il diritto ad una completa vita di relazioni all'interno del proprio territorio, anche quando venga a mancare il supporto della famiglia di origine. Si evidenzia, cioè, la necessità di pensare ad una reltà di Comunità familiare alternativa senza attendere situazioni di emergenza: si pongono le premesse di una attiva partecipazione alla progettazione, costruzione e gestione di una Comunità Alloggio nel Proprio Paese con caratteristiche ambientali e di affettività proprie di un rapporto sociale (parentele, amicizie, attività comuni, etc.).

Dall'Amministrazione Comunale viene individuato nel quadro di un Piano di Sviluppo e di Edilizia residenziale pubblica, un fabbricato rurale (denominato "ex Casa Gatto") ed il verde circostante per la realizzazione di una Comunità Alloggio per disabili adulti.

La Cooperativa "La Primula" dopo una analisi di necessità, indicazioni sugli standard e normative previste dall'USSL, previo assenso della Amministrazione Comunale, recepita la disponibilità a titolo gratuito di un noto professionista (Arch. Umberto PERINI di Treviso) gli affida la stesura del progetto di ristrutturazione dell'esistente Rustico ed un successivo ampliamento per rispondere alle esigenze di alloggio dei disabili.

Il 18 Marzo 1998 tale progetto viene presentato in ogni suo particolare agli organi di stampa ad al Territorio.

  • Percorsi preparatori

Il repentino concretizzarsi di una nuova idea (la scelta di essere protagonisti insieme ai figli disabili del loro futuro) trova impreparate tutte le famiglie abituate a gestire in proprio il problema handicap. Infatti:

- per i genitori impossibile che qualche altra prsona estranea al nucleo familiare potesse sostituirli in quanto privo di esperienza e gestione del proprio figlio;

-ai ragazzi era persino impossibile immaginare l'indipendenza dai genitori, non avendo mai sperimentato tale situazione.

A tutto ciò si aggiunge la difficoltà di far capire al Territorio quale " Nuova Comunità" si stava concretizzando (chi erano gli ospiti, come rapportarsi con loro, come interagire, etc.).

Per rendere meno difficili tali percorsi la Cooperativa "La Primula" ha richiestol'aiuto di professionisti esperti che hanno attentamente valutato le varie problematiche. Di seguito vengono sperimentati incontri formativi differenziati per genitori e ragazzi:

a. Genitori

Le prime riunioni (1995/1997 a cui partecipano genitori, amici e sostenitori) hanno come finalità la formazione del Gruppo,la profonda conoscenza reciproca, l'analisi di situazione dei rapporti sociali, la capacità di acquisire regole comportamentali diverse.

Le successive, (1997/2002) conseguenti ad un'amalgama acquisita, tendono all'analisi dei rapporti affettivi più profondi  (il distacco dai figli, ansie, dubbi, paure, sensi di colpa, la scelta di affidarlo ad operatori, i loro ruoli, la nuova vita di coppia, etc.).

Le più recenti (2002/2005) sono quelle che si riferiscono alla gestione della Comunità Alloggio ed ai Rapporti con gli Operatori (figura dei genitori, loro presenza, comportamento nella Comunità, etc.). Sono per lo più incontri AMA (Auto Mutuo Aiuto) condotti da uno o più  Professionisti con argomenti prefissati o di getto, scaturiti da esperienze maturate in seno ai nuclei familiari.

b. I Ragazzi

Le attività di tempo libero di mercoledi e del sabato di ogni settimana, subiscono modifiche sostanziali mirate anzitutto ad una crescita espressiva e relazionale. Gli Operatori che si alternano cercano di incrementare legami interpersonali già consolidati, favorire nuovi ruoli e rapporti, avvicinando ognuno alla Comunità Alloggio, man mano che la nuova realtà prende forma durante la prosecuzione dei lavori di restauro ed ampliamento dello stabile.